Il lungo ciclo di strette monetarie cominciato dalla Federal Reserve americana crea un problema alle economie emergenti. Il differenziale dei tassi reali rispetto agli Stati Uniti può infatti creare problema per i finanziamenti stranieri ed esercitare una forte pressione al ribasso sulle singole valute nazionali. Tuttavia lo scenario è abbastanza eterogeneo a seconda dei paesi, perché ce ne sono alcuni che viaggeranno molto meglio di altri.

È stata una giornata poco vivace per i listini azionari del vecchio continente, che si sono mossi poco anche per l'assenza di spunti macroeconomici di rilievo. L'indice FTSE MIB della Borsa di Milano ha chiuso con un guadagno dello 0,08%. Piccoli passi indietro per il dax di Francoforte, mentre si sono mossi in tiepido rialzo il listino francese e quello londinese. È andato un po' meglio all'indice principale della borsa di Madrid che ha chiuso con un guadagno dello 0,9%.

Questa settimana l'attenzione degli investitori si indirizzerà specialmente verso i verbali di politica monetaria delle due banche centrali più importanti. Federal reserve Che Banca Centrale Europea pubblicheranno Infatti le minute relative all'ultimo meeting, che potrebbero servire a ottenere delle indicazioni su Quando comincerà il ciclo di taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti verranno Inoltre Resi noti i report riguardo alle vendite di case esistenti e le richieste settimanali di disoccupazione. In Europa invece sono attesi i PMI flash, ma anche l'indicatore IFO sul clima economico

Come migliorare il bilancio familiare
In un’economia in cui sempre più famiglie si trovano a fare i conti con il debito, è fondamentale adottare strategie efficaci per monitorare e ridurre il debito familiare al fine di mantenere un bilancio più equilibrato e prevenire situazioni di sovraindebitamento. Questo articolo esplorerà diverse strategie e strumenti disponibili per monitorare da vicino il debito familiare e sviluppare un piano d’azione per ridurlo in modo efficace. Vediamo Come migliorare il bilancio familiare!

L'atteso report sull'andamento dei prezzi al consumo negli Stati Uniti finisce per dare una grande delusione agli investitori. L'inflazione infatti non sta arretrando secondo il ritmo sperato, e questo fornisce un sostegno ai falchi della Federal Reserve. Le probabilità maggiori per un primo taglio dei tassi slittano infatti al mese di giugno prossimo. Questo scenario penalizza il mercato azionario, che va in calo su entrambe le sponde dell'oceano. L'indice FTSE MIB della Borsa di Milano perde l'1,03%. Anche il resto d'Europa si muove in deciso ribasso, così come procede a ritroso il listino di

È cominciata con uno spunto positivo la settimana delle borse europee. I listini azionari del vecchio continente hanno infatti chiuso la giornata con rialzi più o meno sostenuti. A Milano l'indice FTSE MIB ha guadagnato lo 0,97%. Sul listino principale ha brillato soprattutto il titolo Saipem, che rimbalza dopo il calo della settimana scorsa. Guadagni anche per i listini di Parigi, Francoforte, e Madrid mentre Londra rimane pressoché invariata.

Se fino a qualche tempo fa il mercato delle auto elettriche correva spedito, facendo viaggiare verso l'alto anche i titoli azionari delle società coinvolte (prima fra tutte Tesla), la situazione è drasticamente cambiata nell'ultimo periodo. Le consegne effettuate nell'ultimo anno sono state ben al di sotto delle aspettative, questo tanto negli Stati Uniti che in Europa e in Cina, provocando così una feroce caduta delle quotazioni in borsa di queste società.

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Un profitto contabile di 9,5 miliardi, in crescita del 47,2% rispetto al 2022, e un utile netto di 8,6 miliardi hanno messo il turbo a Unicredt, che ha chiuso la giornata a Piazza Affari con un aumento dell'8,1%. I risultati hanno polverizzato le attese degli analisti, che si aspettavano utili per 7,8 miliardi, una cifra già di per sé ragguardevole. La corsa dei ricavi è stata propiziata dalla crescita degli interessi netti.

Non bisogna mai dare per scontato quello che può accadere sui mercati finanziari. Lo sta dimostrando in modo chiaro quello che sta succedendo nel settore delle criptovalute. L'approvazione degli Etf su Bitcoin Spot era considerata come una possibile svolta per il mercato, tanto che c'era chi ipotizzava un rally da parte di Bitcoin. In realtà lo scenario è stato diametralmente opposto, visto che la regina delle valute digitali è scivolata anche al di sotto della soglia dei 40.000 dollari. Il clima che si era creato era di eccessivo entusiasmo e adesso il settore lo sta pagando.