L’importanza delle ricerche vocali per i business locali

Secondo i dati forniti da Google, il 20 per cento delle ricerche sui dispositivi Android sono fatte usando la ricerca vocale, cioè ‘ parlando‘ al proprio device invece che digitando sulla tastiera. La spiegazione è piuttosto semplice: scrivere una lettera per volta digitando su un piccolo schermo può essere veramente scomodo, mentre parlare è piuttosto semplice . Per questo la ricerca vocale sta aumentando e di pari passo aumenta anche la qualità del riconoscimento del testo dettato . Per chi ha un’attività online questo è un argomento molto importante, perchè bisogna prendere in considerazione l’aggiornamento del proprio sito internet pensando agli utenti che potrebbero raggiungerlo con una ricerca vocale.

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Chiuso OkNotizie ecco le alternative

Alle mie prime esperienze con i blog, segnalavo ossessivamente ogni mio nuovo post su tutti gli aggregatori di notizie. Qualche anno fa c’erano molti siti specializzati in questo ‘servizio‘ e erano ritenuti una cosa molto utile per far crescere i visitatori del proprio blog. Quando ho imparato a verificare le statistiche dei miei visitatori, mi sono accorto che riportare la notizia su tutti gli aggregatori era una fatica inutile. La maggior parte non mi ha mai portato traffico, non mi ha mai inserito in una comunità. Sono stato anche, per scelta, per un periodo senza pubblicizzare in alcun modo i miei articoli. L’effetto è stato minimo in quanto a nuovi visitatori.

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Cosa è la domain authority DA di un sito

Immaginiamo di aver fatto uno scoop importantissimo e di pubblicarlo sul nostro blog . Il giorno dopo un importante giornale online, mettiamo il Corriere della Sera, copia interamente in nostro articolo e lo pubblica sul suo portale . Gli articoli sono identici, il nostro è stato pubblicato 24 ore prima, ma nelle ricerche di google, con le medesime chiavi di ricerca, il pezzo del corriere appare prima del nostro originale . Perchè ?  Perchè il famoso giornale online ha una DA, domain authority, più alta della nostra .

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Rendi più veloce il tuo sito

La velocità con cui il tuo sito risponde alle richieste degli utenti diventa sempre più importante . Ultimamente l’algoritmo di google si è aggiornato con nuove impostazioni che tengono conto della velocità di caricamento delle pagine per valutarne il PageRank . Nella visione del web da parte di Google la fruizione dei contenuti è diventata più importante degli sforzi che possono fare webmaster e SEO per rendere ‘bello’ il sito agli occhi del motore di ricerca.

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richiesta di riconsiderazione a google: il messaggio di approvazione

Un mio sito ha subito una penalizzazione da parte di google . Ho ricevuto una email da google, a cui il sito è registrato attraverso gli strumenti per i webmaster google ed il pagerank è sceso a zero. Google non ti dice perchè ha deciso di penalizzare il sito, lo fa e basta . E tu povero webmaster devi ripassare 7 anni di pagine web per capire cosa ha infastidito il motore di ricerca . Con molto lavoro, che comunque ha fruttato un po’ di pulizia ed ottimizzazione delle pagine, ho scoperto che il problema risiedeva a dei collegamenti ad amazon.de  che per google erano sospetti .  Ma erano stati messi quando non esisteva amazon.it . Comunque sostituiti i link e richiesta la riconsiderazione del sito, dopo tre giorni ho ricevuto l’ok  ed il mio sito è stato riabilitato . Premettendo che in termini di visite il sito non ha riscontrato nessuna variazione nel periodo in cui era penalizzato, e le visite sono l’unico parametro che conta, può essere interessante leggere l’email con cui google comunica la rimozione della penalizzazione, perchè offre spunti di riflessione . Abbiamo elaborato la richiesta di riconsiderazione inviata da un proprietario del sito per http://www.**********.it/ e abbiamo rimosso le azioni applicate in precedenza al tuo sito. Dalla recensione del sito è emerso che le violazioni delle nostre norme sulla qualità sono state risolte. Puoi utilizzare la pagina Azioni manuali in Strumenti per i Webmaster per visualizzare le azioni attualmente applicate al tuo sito. Potrebbe trascorrere del tempo prima che gli aggiornamenti recenti allo stato del tuo sito si riflettano in questa pagina e nei nostri risultati di ricerca. Anche se al tuo sito non sono applicate azioni manuali, potrebbero esserci altri problemi che incidono sul posizionamento del sito o sulla sua visualizzazione nei risultati di ricerca. Google determina l’ordine dei risultati della ricerca utilizzando oltre 200 segnali diversi. Periodicamente si verificano delle fluttuazioni nel posizionamento, in seguito agli aggiornamenti eseguiti per presentare i risultati migliori ai nostri utenti. Il posizionamento del tuo sito potrebbe anche cambiare in base a eventuali problemi di sicurezza rilevati. Ti suggeriamo di controllare la pagina relativa ai problemi di sicurezza

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Google PageRank, si muove ma non puoi più vederlo

Per quanto riguarda i dati pubblici del PageRank dei siti in google sono tutti piuttosto concordi . Su twitter c’è stato questo scambio di battute: Niels chiede ci sarà un aggiornamento del PR prima della fine del 2014 ? Ricordo che l’ultimo aggiornamento dei dati del PageRank c’è stato a dicembre 2013, ed anche in quel caso è venuto un po’ all’improvviso. Cutts risponde : sarei sorpreso se accadesse . Quindi non è previsto un aggiornamento dei dati PR a breve . Questo può dare una prima risposta a quanti si stanno affannando per far crescere il PR e non vedono il risultato del loro lavoro. Semplicemente non possono vederlo da una Toolbar che mostra il Pagerank, visto che i dati pubblici non vengono aggiornati da quasi un anno (a meno di penalizzazioni di Google, per cui si può vedere come il PR scenda a zero immediatamente). Il PR non è in tempo reale, non è neanche a tempo programmato, semplicemente ogni tanto veniva aggiornato per pura cortesia nei confronti di chi si occupa di SEO. Un’altra conferma l’abbiamo da Johm Mueller che in un video di più di un’ora ad un certo punto afferma: “There are a few things where we do take action that you might not see directly. Toolbar PageRank is something that we have not updated for about a year now, and we’re probably not going to be updating it going forward” Più o meno: “Ci sono un paio di cose in cui noi prendiamo atto che non si possono vedere direttamente. PageRank Toolbar è qualcosa che non abbiamo aggiornato per circa un anno, e probabilmente non lo aggiorneremo più avanti .” ATTENZIONE: non è che non viene aggiornato il PageRank, ma solo la pubblicazione dei dati del PageRank. In pratica il PR c’è ma resta un segreto di Google che non ha più intenzione di divulgarlo. Anche perchè finora ci si è fidati troppo di questa valutazione per i siti, aumentandone l’importanza oltre a quella reale. Ci sono dei parametri migliori per valutare la bontà di un sito. Anche se non serve a scoprire gli algoritmi con cui Google decide chi è più importante e chi meno, il

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Panda si aggiorna ancora sul contenuto, ma google guarda ancora ai links

Pierre Far è Webmaster Trends Analyst per Google UK , Pierre ha le credenziali giuste per dirci cosa sta combinando Google e nel suo profilo Google+ ci ha informato che c’è un nuovo aggiornamento di google panda già in funzione e la prossima settimana si vedranno gli effetti. All’inizio di questa settimana , abbiamo iniziato una lenta implementazione di un algoritmo Panda migliore e ci aspettiamo di concludere il tutto la prossima settimana . Sulla base dei feedback di utenti ( e webmaster ! ) siamo stati in grado di scoprire un paio di segnali per aiutare Panda ad identificare più precisamente contenuti di bassa qualità . Ciò si traduce in una maggior Page Rank per una  varietà di siti di piccole e medie imprese con contenuto di qualità . A seconda della localizzazione (di google) tra il 3 e 5 % delle query sono interessate dall’algoritmo. Quindi Google indirizza ancora i suoi sforzi per individuare contenuto di buona qualità, quello che può essere utile agli utenti, o meglio per individuare quello di bassa ed infima qualità, che vorrebbe non trovare in rete  e perfeziona il suo algoritmo Panda dedicato a queste ricerche . Anche se Panda è un elemento molto importante dell’algoritmo segreto con cui google determina chi sta in cima e chi in basso nel risultato di ricerca, non è l’unico elemento. Fare contenuto di qualità è importantissimo, e google ormai riesce a distinguere molto chiaramente da ciò che è buono da ciò che non lo è, ma finora non mi pare che esistano siti bannati dal motore di ricerca per la qualità del loro contenuto. Spinti in basso nella Serp si, ma eliminati da questa no. Invece google sempre più spesso interviene, anche con penalizzazioni manuali, se i link nel sito non gli piacciono, anche se il contenuto è di alta qualità. Il cuore del funzionamento di Google e del suo Page Rank sono ancora i backlink e lo resteranno per sempre. Fare del contenuto di qualità serve, anche per affiliare i nostri lettori, convincerli ad iscriversi ai feed ed alle newsletter, ma un solo link sbagliato può azzerarvi il Page Rank, con il solo aiuto di una email di google che vi

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L’autore dell’articolo è sparito dalla ricerca di Google

Alla fine mi ero deciso, ed ho implementato l’ Authorship markup su tutti i miei blog, qualche ora di lavoro dedicata solo a questo. Con questa funzione è possibile associare il profilo Google+ ai contenuti visualizzati dal motore di ricerca, con icona foto che rendeva più evidenti certe notizie rispetto ad altre . A convincermi sono state le dichiarazioni di google che prometteva più visite se nel motore di ricerca accanto al link appare anche la foto dell’autore e il 3+1, ossia la funzione del motore di ricerca di aumentare un link presente nella serp qualora un utente avesse scelto più volte articoli dello stesso autore . Adesso Google elimina l’autore dai risultati della ricerca, perche Secondo il Webmaster Trends Analyst di Google John Mueller non vi era una crescita delle visualizzazioni degli articoli interessati.  Google ha confrontato i tassi di click sui ​​siti con e senza Autorship, e si è resa conto che non aveva alcun impatto.  John Mueller spiega anzi che l’identità dell’autore tendeva a “distrarre” l’utente, piuttosto che informare e quindi si è deciso di rimuoverla completamente dalla SERP per migliorare l’esperienza dell’utente. In realtà la funzione è stata rigettata perchè ha avuto uno scarso successo tra i webmaster. Se io l’ho inserita molto tardi nel codice dei miei blog, la maggioranza non lo ha mai fatto.A tre anni dalla sua introduzione su 500 autori solo 151 avevano impostato correttamente la funzione. Come spesso accade si celebrano i successi di Google e passano sotto silenzio i suoi tanti tentativi falliti, tra cui si annovera lo stesso GooglePlus . Già a giugno le fotografie degli autori erano state rimosse dalla pagina dei risultati, adesso la funzione di Authorship viene abbandonata del tutto. Per adesso comunque lascerò il codice di marcatura sui blog. Non da fastidio e può comunque essere utile, vedremo come si evolverà la cosa.

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una pulizia ai link in home page e più nofollow

E’ come la storia di ‘al lupo, al lupo’ .  A forza di gridarlo inutilmente poi nessuno più ascoltava il ragazzo o gli credeva. Oppure è come quando all’assemblea di condominio gridano tutti insieme, e non si riesce più a seguire nessuno. E’ come un bambino che ti ripete un concetto, uno, due, tre volte. Poi ogni genitore perde la pazienza. O forse è come quando scegli una parola comune e te la ripeti a voce alta all’infinito, fino a che perde di significato. A Google i link in home page e ripetuti poi in tutte le pagine del sito fanno questo effetto. Le strutture dei cms più utilizzati e relativi temi grafici prevedono sempre un corpo centrale per il contenuto ed una o più sidebar, colonne a lato del contenuto che contengono menù, tag cloud, badget sociale e link. A meno di non intervenire manualmente, la sidebar e tutto il suo contenuto è ripetuto in ogni singola pagina del sito. Quindi un link nella sidebar è ripetuto centinaia, migliaia di volte, quanti sono i vostri articoli e le pagine fisse. Non va bene. A google non piace sentirsi ripetere il link centinaia di volte dallo stesso sito. I link nelle sidebar vanno gestiti attentamente. 1- limitandoli     non esagerare con i link in una singola pagina.  Se ci sono troppi link nella sidebar, tolgono autorità ai link nel contenuto 2- non replicarli    magari se un link è veramente importante e significativo si può inserire in home page, ma fare in modo che non appaia nelle sottopagine. Per wordpress ci sono appositi plugin (widget logic ad esempio), ma si può fare anche manualmente con un po’ di PHP 3- usare il nofollow   se proprio il link deve comparire in tutte le pagine è molto meglio che sia nofollow, magari lasciando il dofollow solo in home page.  Ma se non è un link significativo per il contenuto del sito, magari il blogroll con i siti degli amici o url non pertinenti, ma simpatiche, il nofollow è quasi d’obbligo per non turbare google. Il consiglio di oggi, per migliorare il vostro PageRank e la presenza nella SERP di Google è:

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Fare pulizia tra i TAG

Tutti i CMS utilizzano un sistema di tassonomia per classificare i post. E’ utile per i motori di ricerca ed è utile per i lettori che possono filtrare gli argomenti di loro interesse. WordPress in particolare utilizza un doppio sistema di catalogazione. Ogni articolo può essere associato ad una o più categorie (ed è obbligatorio indicare almeno una categoria) ed a quanti tag si vogliono (che possono essere anche assenti, ma è consigliato usarli). Le categorie sono pensate per un ampio raggruppamento di tuoi post. Sono gli argomenti generali trattati sul tuo blog. Le categorie fanno ordine tra i tuoi post, dividono gli argomenti diversi e possono contenere delle sotto-categorie.  Possiamo prevedere anche una categoria che esula gli argomenti principali, dove scrivere pensieri sparsi personali o notizie di attualità non strettamente legate al blog. I tag hanno lo scopo di descrivere i dettagli specifici del tuo singolo post. Pensate ai tag come a delle parole chiave di ricerca. I tag non hanno sottocategorie. Pensando ad un blog di cucina le categorie potrebbero essere Antipasto – Primo – Secondo – Dolce . Offrendo la navigazione per categorie gli utenti possono subito selezionare l’ambito della ricerca a cui sono interessati. Questa classificazione aiuta molto anche i motori di ricerca a classificare correttamente il tuo articolo . Potremmo scegliere di avere anche delle sottocategorie e quindi ad esempio Primo– di pesce – di carne  Secondo – di pesce – di carne.  Questo restringerebbe ancora di più i filtri di ricerca per i tuoi utenti. Le categorie e le sottocategorie devono essere pensate e progettate in anticipo per avere una corretta struttura del sito. Diverso il discorso per i TAG.  Sono parole che individuano gli argomenti rilevanti nell’articolo.  Se abbiamo la categoria Primo e la sottocategoria Pesce, sarebbe impendabile continuare con un altra sottocategoria che individui l’ orata.  Sarebbe troppo dispersivo.  Ma Orata sarebbe il tag giusto per un articolo sull’orata in crosta di sale. I tag nascono con il contenuto dell’articolo e vi sono strettamente legati. Di cosa si parla in quello che abbiamo appena scritto ? Riassiumiamolo in due,tre tag indicativi. Visto che i tag non sono pre-classificati e nascono sul momento, succede che

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