Link dai commenti, si paga per essersi comportati male in passato.

“più il vostro sito è collegato a tutto il web, più alto è il vostro Google rank“ Questo è il mantra che ha funzionato per molti anni e a cui tutti si sono votati per far crescere le visite e l’importanza del proprio sito, diffondendo link ovunque. E’ ancora vero, ma dall’adozione dell’algoritmo Panda è stato aggiunto un particolare importante: “I link provenienti da siti che sono simili al tuo sono meglio dei link provenienti da siti che non hanno nulla a che fare con voi“ Sono meglio quindi i links legati per argomento, ma questa frase è più un consiglio che un obbligo. E’ meglio, ma non esclude che i link possano non rispettare questa regola ed avere comunque la loro importanza. Poi è arrivato Penguin 2.1 e tutto è cambiato. Adesso un link non collegato per argomento è un link penalizzante. Per anni i SEO hanno lavorato diffondendo ovunque i loro links, ma la rete è un mondo che non dimentica ed oggi i loro link lasciati molti anni fa stanno lavorando contro di loro. Quale è stato per molto tempo il modo più semplice, immediato e gratis per lasciare un link su un sito altrui, anche senza il suo consenso ?  Utilizzare i form dei commenti . Per anni anche aziende specializzate in SEO, e quindi pagate per questo, andavano commentando qualsiasi articolo trovato in rete, collegando URL al proprio profilo utente o lasciando il link direttamente nel testo del commento. E neanche si sono preoccupati troppo di cosa scrivevano. Spesso un laconico “buon articolo” è stato sufficiente per aggiungere il proprio commento linkato. E dato che vigeva la prima regola, un link è un punto di rank, ovunque esso sia, questi commenti di spam erano lasciati senza guardare gli argomenti e la qualità del sito. Allora era una pratica lecita, almeno dal punto di vista SEO, meno dal punto di vista della netiquette . Scrivere commenti senza senso e che non apportano nessun contributo non è mai stato ben accetto dai blogger. Comunque adesso chi ha abusato della pratica ne sta pagando le conseguenze, con siti che sono passati dalla prima pagina di google alla quinta, dove non

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Non accettare link dagli sconosciuti

Nonostante gli ultimi aggiornamenti dell’algoritmo di google non solo rendono inutile, ma addirittura sconsigliano la presenza di link non contestuali all’argomento, ancora molti webmaster tentano di scalare la serp acquistando links ovunque, senza altro parametro che non il pagerank del sito ospitante. Soldi che potrebbero essere investiti meglio per far crescere il proprio sito, ma si è portati a pensare che la cosa riguardi solo chi acquista links e non chi vende. Infatti chi ha un sito e vende links al primo richiedente pensa: se vuol buttare i soldi sono fatti suoi, io intanto guadagno. Un ragionamento del genere può portare un guadagno immediato, ma porterà il sito alla penalizzazione nella serp, a scapito dei guadagni futuri, sia di vendita dei links e guest post, sia dai normali canali pubblicitari come google adsense. Infatti la reputazione del proprio sito tra i motori di ricerca non dipende solo dai backlink, cioè dal link che si riceve dagli altri, ma anche dai link in uscita dal nostro sito. Per essere primi nella serp i nostri link dovrebbero essere tutti verso siti autorevoli o versi siti che abbiano attinenza con i nostri argomenti. Se possiedo un sito di motori e vendo link che puntano ad un sito sulle allergie, google vede subito che non c’è attinenza e basta il sospetto che sia un link non naturale, derivante da una compravendita, per penalizzare il nostro sito. Allo stesso modo sono penalizzanti i link nelle sidebar visibili in tutte le pagine del sito, una ridondanza di url deprecata dai motori di ricerca, ma spesso richiesta da chi non ha approfondito il discorso SEO. Un altro errore che commette chi pratica queste vendite, non avendo nessuna selezione dei propri clienti, è quello di vendere molti links che non hanno nessuna attinenza sia con il sito di partenza che tra di loro. La presenza di numerosi links chiaramente non naturali infatti scoraggerà chi vuole fare un corretto uso del blog marketing, visto che il sito non avrebbe una sana reputazione web. Un comportamento del genere porterà ben presto il nostro sito ad essere inaccettabile da chi fa SEO seriamente, svilendo il valore dei nostri links agli occhi

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L’importanza del Blog marketing

La SEO, Search Engine Optimization, è l’insieme delle operazioni svolte affinchè un certo link si trovi nelle prime posizioni dei motori di ricerca . Non c’è un metodo sicuro per ottenere il primo posto su google, ma fondamentalmente ogni operazione di SEO implica la più ampia diffusione in rete del link da pubblicizzare . Come e su quali siti fa la differenza e ci sono diverse scuole di pensiero su quali siano i metodi più efficaci. Mentre fino a non poco tempo fa tutti credevano nel posizionamento su siti con alto PageRank, non importava quali siti e come il nostro link appariva su di essi, adesso il PR non è più il termine di valutazione più importante. L’algoritmo di Google e degli altri motori di ricerca si è affinato, non gli interessa più trovare il link su molti siti, ma studia in che modo è presente il link. Per questo sono diventati addirittura nocive le liste dei siti amici, un elenco di link nelle sidebar dei blog, del tutto slegate per tematica sia tra loro che con il blog ospitante. Oggi è molto importante che ci sia una relazione tra sito ospitante e sito di destinazione e che il link non sia isolato dal contenuto . Per questo sta crescendo il blog marketing, l’acquisto di parole chiave ancorate a determinate URL all’interno degli articoli dei blog. I motori di ricerca amano i blog per molte ragioni, tanto che spesso hanno una funzionalità di search dedicata ai blog. In primo luogo, i blog sono scritti in un formato semplice che li rende estremamente facile da catalogare per gli spider. Il codice della pagina è spesso molto pulito, senza script flash e java. Tutto contenuto. In secondo luogo, i blog offrono ai motori di ricerca esattamente ciò che vogliono: contenuti originali scritti in modo naturale. Se utilizzati correttamente, i blog possono essere uno strumento prezioso per la tua campagna di marketing sui motori di ricerca. Un link che appare naturale nel contesto di un blog sarà valorizzato da google e gli altri, portando notorietà e visite al tuo sito. Quindi qualsiasi investimento nell’acquisizione di link dai blog porterà notevoli risultati SEO, a

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Blog e uso dei Social News

Per avere nuovi lettori sui blog è molto importante pubblicizzare i propri articoli sui siti di social news, i portali dedicati alla segnalazione manuale delle notizie in rete, noti anche come aggregatori di notizie. Non perchè questi siti siano particolarmente visitati, anzi credo di non conoscere nessuno che parta per la sua navigazione web da un social news, ma perchè generalmente, grazie alla loro mole di contenuti, sono ben piazzati nelle ricerche di google . Se la nostra notizia è su un social news in cima alla serp, in seconda battuta anche la nostra notizia è in buona posizione, visto che il primo sito riporta solo un riassunto della news e invita a continuare la lettura sul nostro blog. Ecco alcuni dei social news che utilizzo per far rimbalzare i miei articoli in rete: – ziczac.it – diggita.it – fai.informazione.it – oknotizie.it – digo.it – news.abc24.it – kiposta.com – aggiornamento: ora anche offertalink offre il suo personale aggregatore di notizie: www.offertalink.it/pligg Da kiposta un servizio automatico replica la news su un’altra serie di social news collegati. Molti ritengono che possa essere controproducente essere presenti su questi siti, perchè spesso ci scavalcano nella serp di google, collocandosi in una posizione migliore della nostra con il nostro contenuto originale. In pratica ritengono che il lavoro di scrittura degli articoli vada a beneficio prima dei social news che del proprio sito. Secondo me non bisogna perdere di vista l’obiettivo primario, cioè avere tanto tanto traffico sul proprio sito, che poi si ripercuote in guadagni, visibilità e reputazione . Se il social news è più avanti di noi nella serp e poi i lettori del social news arrivano comunque al nostro sito, siamo noi che sfruttiamo il social news e non il contrario. Per avere questo effetto domino quando inseriamo la notizia su questi siti bisogna curare in maniera particolare il titolo, che deve essere chiaro e catturare l’attenzione, ed il riassunto, che deve invogliare a continuare la lettura dell’articolo. E’ quindi da evitare il semplice copia ed incolla della parte iniziale del nostro articolo, che di solito è una premessa vaga dell’argomento. Molto meglio prepararsi un riassunto di poche righe che riporti i

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Come usare twitter per avere più visite

Per portare nuove visite al sito, ma anche per tenere i contatti con chi già ci frequenta, è importante l’uso dei social network . Che si apprezzino oppure no è innegabile che una notizia pubblicata su facebook, twitter e google+ ha un rimbalzo importante, viene portata a conoscenza di molte persone non legate al nostro dominio, può sfruttare l’effetto virale delle condivisioni arrivando dove non possono arrivare dei semplici feed rss, ad esempio. Tra tutti l’uso di twitter è certamente quello che più degli altri social network può portare nuove visite, per il meccanismo perfetto dell’hashtag, il #cancelletto, per cui le notizie sono a disposizione di tutti e non solo degli amici o degli iscritti alla cerchia. Per questo motivo anche facebook ha introdotto il #, ma gli utenti sono ancora poco consci del funzionamento e della portata che può avere. Con l’hashtag giusto raggiungiamo tutti i possibili interessati all’argomento e non solo quelli che già in qualche modo ci conoscono, e possiamo dirottarli sul nostro blog, con la speranza di fidelizzarli.

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Perchè guardare il pagerank è sbagliato

Semplificando molto, il pagerank di google è un indice di attendibilità di un sito per un certo argomento, che tiene in gran conto il numero dei link esterni che puntano a quel sito . Google ha basato inizialmente il suo indice basandosi sull’opinione che hanno gli altri webmaster rispetto ad un sito esterno. Se piace a loro, allora deve essere un sito di riferimento, questo il ragionamento . Però il pagerank, sempre semplificando molto, è molto suscettibile alla quantità di siti esistenti per un dato argomento. Se per esempio creo un sito sul gatto sotterraneo albino, unico sito esistente su questa razza perchè me la sono appena inventata, e vengo linkato dai siti che trattano di animali, il mio pagerank sale subito ad un buon livello. Perchè il valore di pagerank trasmesso da tutti i siti di animali non si polverizza tra tanti siti, ma viene indirizzato tutto ad un unico sito. Poniamo il caso che il sito del gatto sotterraneo valga un bel PR 4 . Molti si fermano a questo dato e pagano profumatamente un link dal sito. Invece comprare da questo sito link che puntano ad esempio ad un rivenditore di marmitte non serve a nulla. Se il nostro intento è di catturare gli utenti non riceveremo mai visite da quel sito. Se su google cerco informazioni sul gatto e capito su gattosotterraneoalbino.it, da li è improbabile se non impossibile che poi mi venga voglia di informarmi sulle marmitte. Il link passa inosservato e non veicolerà mai visite. Google si comporterà quasi allo stesso modo di un utente umano. Non trovando correlazione tra i due argomenti, non incrementerà il valore di PR e non migliorerà la SERP del sito di marmitte linkato da un sito sugli animali. Anzi un link del genere sarà ritenuto perlomeno insolito, se non individuato come link spam, e porterà alla penalizzazione di entrambi i siti. Se invece il link al sito di marmitte viene messo su un sito di auto e motori, con PR 0 o 1, apparirà del tutto naturale e centrato nell’argomento. Ed è possibile che un navigante interessato alla nuova Renault Clio clicchi sull’annuncio di marmitte catalitiche scontate. E

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Il link per il navigante ed il link per il crawler

Quando si piazza il proprio link su un altro sito si può fare per due diversi motivi: – per attirare i visitatori da un sito all’altro, come era nelle funzioni iniziali dell’hiperlink; – per avere un backlink a disposizione dei motori di ricerca e salire nella serp. Anche se crescere nella serp automaticamente porta lettori al nostro sito, i due link hanno scopo diverso e regole diverse. Il link per cercare naviganti umani ha bisogno di essere piazzato in un posto visibile, in un sito con molti lettori e magari evidenziato in qualche maniera. Il navigante deve trovare di suo interesse il link e cliccare volontariamente. Quindi può essere associato anche ad un testo non caratterizzante dell’argomento, ma che inviti l’utente a provare il link, per esempio ‘per un preventivo gratuito clicca qui‘. In questi casi più volte si ripete il link, maggiori sono le possibilità di essere letto e di essere cliccato. Visto lo scopo si può anche avere un link in una colonna del sito che si ripete in tutte le pagine. Però se anche stiamo cercando nuovi lettori, non bisogna trascurare l’effetto che questi link hanno sui motori di ricerca. A differenza di quanto si possa pensare, avere un backlink in tutte le pagine di un sito non porta benefici SEO, anzi è negativo per la propria indicizzazione. Quindi se si scegli di avere molta visibilità piazzando questi link in tutte le pagine di un sito, bisogna attribuirgli il link nofollow. Un link per i motori di ricerca può anche essere piazzato in un sito con poche visite ma con una solida reputazione, deve avere un aspetto naturale, ben ancorato ad un testo significativo ed essere contestuale al testo della pagina. Quindi per un link a servizio della serp il posto migliore è all’interno di una pagina o di un articolo di news, nel contenuto, con un anchor text che indicizzi il sito di destinazione per una o più parole significative. Non ‘clicca qui’ ma ‘idraulico a Roma‘, in un articolo che parli di manutenzioni idrauliche. A meno che non si sia ospitati da un sito verticale su uno specifico argomento è da evitare che il link

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I link non sono tutti uguali

I motori di ricerca, attraverso i loro spider (o robot), leggono il contenuto di tutte le pagine web catalogando il contenuto e percorrono i link ipertestuali che incontrano nel loro cammino. I motori di ricerca determinano la reputazione di un sito conteggiando il numero di link da siti esterni, ma anche pesando la loro importanza . Non basta avere tanti link che puntano al proprio sito, ma devono essere anche link che hanno una buona reputazione. Se paragoniamo i consigli di un sito web ad una relazione sociale, se cerco un idraulico potrei chiederlo a qualcuno che lavora nel ramo ristrutturazioni e sceglierò l’idraulico secondo la fiducia che ho nella persona che me lo consiglia. Perciò i link che puntano al nostro sito devono essere di qualità, e quindi avere queste caratteristiche: 1. molteplicità delle fonti 3 link da uno stesso sito valgono meno di 3 link da 3 siti diversi.  Se un sito è ‘consigliato’ da più fonti è più benvisto di un sito consigliato ripetutamente da poche fonti.  Me lo hai detto una volta, perchè continui a ripetermelo ? 2. competenza delle fonti Se il motore di ricerca riconosce che sono esperto in manutenzione edile o vendita di rubinetteria, darà un peso maggiore al mio link verso un idraulico rispetto a chi normalmente scrive di fiori e piante. 3. Anchor text descrittivo Il link è legato al testo che lo veicola.  Link legati a descrizione generiche (clicca qui, visita questo sito) possono portare visite da parte dei naviganti, ma non hanno senso per i motori di ricerca. Continuando nel nostro esempio il link per il sito di un idraulico deve essere legato ad un anchor text del tipo ‘idraulico a Roma’  oppure ‘impianti termoidraulici’. 4. potere traslativo dei Link  Specialmente per Google, ogni volta che un sito linka una pagina, automaticamente passa a quest’ultima parte del suo PageRank, delal sua reputazione (effetto noto con il termine “link juice”).  I link devono quindi provenire da pagine con PR elevato o che siano riconosciuti come fonti importanti nel loro settore. Un link che parte da una Home Page, solitamente la pagina con PR più elevato di ogni sito, però potrebbe

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Non abbiate paura delle penalizzazioni di google (se fate le cose per bene)

Google penalizza o cerca di penalizzare nella sua serp i siti che utilizzano l’acquisto e la vendita di back link. Prima di tutto bisogna chiarire che questa è solo la posizione di google, uno dei più importanti operatori della rete, ma non il padrone, è che non c’è nulla di illecito ne di immorale a vendere un link dal proprio sito web. Il posizionamento del proprio link in altri siti è alla base del funzionamento del www e google sfrutta la presenza di questi link per costruire la sua serp e non vuole che sia falsata da dati artificiali, ma questo è un problema di google e non dei webmaster. Teliad, il sito leader per la compravendita di backlink, tranquillizza in questo modo i suoi clienti. È difficile comprendere, se un back link sia stato oggetto di vendita o di scambio con lo specifico obiettivo di innalzare il grado di popolarità del link o se sia stato inserito in maniera naturale. E poi esistono i backlink naturali quando un sito è costruito per guadagnare ? Quale ragione avrebbe un webmaster per incrementare il ranking delle pagine di un concorrente nello stesso settore commerciale in maniera gratuita? Il commercio di back link si è quindi imposto nella prassi ed è oggi impensabile che, in un mercato in crescita come quello dell’ottimizzazione dei motori di ricerca, esso possa sparire, nel senso che, per la maggior parte delle pagine web, è divenuto elemento imprescindibile in vista del conseguimento di un buon ranking presso i motori medesimi. Il problema è il contrario, Google dovrebbe accettare che l’hiperlink ha motivazioni molto diverse da quando è nato il suo motore di ricerca. Certo piazzare centinaia di link sul proprio sito è controproducente per google ma anche per noi stessi. Le link farm, il cui obiettivo principale risiede unicamente nell’innalzamento indiscriminato e a breve termine del grado di visibilità presso i motori di ricerca, finisce per penalizzare veramente i siti linkati. Al contrario, teliad consiglia di dare il giusto peso a criteri come la qualità, il content e la rilevanza del contenuto e di non condurre operazioni esasperate di commercio di back link. Nel caso di link

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Il backlink naturale ed artificiale

Il backlink è un collegamento che da un sito internet rimanda ad un altro sito . Sul backlink è costruito molto degli algoritmi con cui google e gli altri motori di ricerca classificano i siti per determinare quale sia il più importante per la ricerca fatta. Il concetto di base, molto semplificato, è che se molti siti diversi che parlano di mele linkano ad un sito quest’ultimo probabilmente sarà il più importante sito sulle mele. Questa insieme di link verso uno stesso sito ne determinano la reputazione e viene chiamato da Google Pagerank. E’ normale quindi che se si vuol crescere nella serp dei motori di ricerca è molto importante avere molti siti che linkano verso il nostro. E’ anche vero il contrario, cioè che il proprio sito deve linkare ad altri che hanno una buona reputazione, ma questo aspetto viene spesso sottovalutato. Comunque i metodi per avere dei backlink sono sostanzialmente due, che operano e collaborano per la notorietà del sito web.

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