6 buoni motivi per comunicare a google l’autore degli articoli

L’implementazione del tag author ormai è possibile da molto tempo, ma solo da poco ha visto un’impennata dei blogger disposti ad inserirlo nel codice dei propri articoli.

Google vuole che tu ti identifichi come autore e se Google te lo chiede è già una buona ragione per farlo.

Ovviamente, Google ha i propri motivi egoistici per spingerci a farlo. Dichiarano che si tratti di un nuovo strumento per dare maggiore visibilità agli autori più autorevoli, in realtà la priorità numero uno è Google+ e tutto ciò che lo circonda. Rel = Author richiede un profilo Google+ ben realizzato e mantenuto. E più la gente lo apre, più altri potrebbero iniziare a usare Google+, specialmente se abbiamo fiducia nel blogger che lo usa.

Ma ci sono comunque buone ragioni per marcare i nostri articoli con il nostro profilo google+ ed anche se non ha una rilevanza prettamente SEO chi lo utilizza da tempo ha testimoniato un buon riflesso sul numero di visite del proprio blog.

Le 6 buone ragioni per indicare l’autore degli articoli a Google

1. Google te lo chiede ed è facile accontentarlo.

In fondo si tratta solo di avere un profilo Google+ ed abbiamo già spiegato quanto sia importante essere presenti sui social network, e di inserire un tag  <link autore> nell’instestazione degli articoli.

Se si usa wordpress è una funzione automatica, basta segnalare il proprio URL Google+ nel profilo utente e fa tutto da solo. Altrimenti è un copia incolla del proprio tag <link rel=”author” href=”URL_PROFILO_GOOGLE+”  /> . E se non vi va bene così Google prevede anche altri sistemi (email verificata, pagina autore), scegliete quello che preferite.

2. I tuoi contenuti spiccano nel motore di ricerca.

Quando un utente cerca qualcosa in google ottiene una lunga lista di risultati. Che ne scelga uno (il vostro) piuttosto che un altro potrebbe essere solo dovuto alla visibilità del link.

rel=”author” fa esattamente questo. Aggiunge la foto del vostro profilo alla lista dei risultati, aggiungendo un grande elemento grafico al testo, mettendolo così in risalto rispetto agli altri.

 3. Fornisce credibilità e più esposizione.

Se ci metti la faccia, le persone hanno più fiducia. Inoltre cliccando sulla foto del profilo l’utente viene portato alla pagina di google+ dove oltre al mio profilo ci sono i riferimenti a tutti gli articoli che ho scritto, anche quelli che l’utente non trova con google e  di tutti i blog dove sono presente. Praticamente, se ben gestita la pagina sul social network l’utente accede ad una pagina di ricerca personalizzata con i miei contributi.




4. Maggiore percentuale di clic.

Direi che questo va da sé, a causa di tutti i fattori di cui sopra. Sarebbe difficile * non * fare clic sul profilo che Google sta pubblicizzando per voi. Certo dipende anche dalla qualità dei contenuti e dal ‘riassunto’ dell’articolo che viene associato al link, ma come detto chi usa da molto il profilo autore testimonia una crescita delle visite.

5.  Google ti avvantaggia nei risultati di ricerca

Google ha confermato che c’è un vantaggio nascosto di avere lo status di paternità : se un utente torna ai risultati di ricerca dopo aver letto un risultato di ricerca taggato con il tuo profilo autore Google aggiungerà tre ulteriori collegamenti ad articoli simili dallo stesso autore sotto il collegamento originariamente cliccato.

6. Parametri aggiuntivi in Strumenti per i Webmaster.

Se tutto quanto sopra non bastasse, una volta che avete la vostra paternità autorale installata e funzionante (non è immediato, ci vuole tempo e deve passare l’approvazione del motore di ricerca) potrete anche vedere le nuove statistiche autore negli Strumenti per i Webmaster .  Le informazioni mostrano approssimativamente quante volte ciascuna delle vostre pagine di contenuti è stata mostrata nei risultati di ricerca (impressioni) e quante volte è stato cliccata.

6 buoni motivi per comunicare a google l’autore degli articoli ultima modifica: 2014-01-08T12:34:19+01:00 da Salvatore

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